Rischi naturali

Per il Gruppo Acea, vista la natura e localizzazione delle sue linee di business, le principali criticità connesse al cambiamento climatico potrebbero manifestarsi in campo operativo, normativo e legale, con potenziali ripercussioni anche in campo finanziario. Per quanto riguarda il primo aspetto, eventi meteorologici cronici come la riduzione delle precipitazioni possono portare a impatti negativi sia sul fronte della produzione di energia idroelettrica che su quello della riduzione della disponibilità di risorse di acqua potabile da distribuire, tra l’altro con un aumento dei consumi energetici per il prelievo di acqua da fonti meno favorite. D’altra parte, fenomeni estremi come i nubifragi possono portare a rischi di fulmini, di interruzione del servizio della rete elettrica o, per la rete idrica, di tracimazione degli afflussi nei sistemi di acque reflue e di torbidità delle fonti idriche. Dal punto di vista normativo e legale, inoltre, questi effetti climatici possono incidere sulla conseguente prestazione del servizio secondo la disciplina normativa prevista con conseguenti sanzioni pecuniarie. Le implicazioni della evoluzione normativa in materia di quote di emissione di CO2, fonti rinnovabili, tasse e certificati bianchi (titoli di efficienza energetica) potrebbero essere molto significative, con possibili impatti finanziari finali.

Tra i fattori di rischio cui è sottoposto il Gruppo, vanno inoltre evidenziati i possibili impatti derivanti da fenomeni naturali imprevedibili (per es.: terremoti, alluvioni e frane) e/o da variazioni climatiche cicliche o permanenti sulle reti e impianti gestiti dalle società del Gruppo Acea. Le prime tipologie di rischi vengono affrontate tramite l’implementazione di strutturati strumenti di governo degli asset, specifici per ciascun ambito di business (per es., Water Safety Plan nell’ambito del SII; monitoraggio costante degli invasi, svolto anche in collaborazione con Ministero competente, nell’ambito della gestione dighe), oltre che con progetti, anche di rilevanza nazionale, finalizzati a incrementare la resilienza delle infrastrutture dei vari territori (per es. la progettualità inerente l’acquedotto del Peschiera- Le Capore). La parte residuale dei rischi da eventi naturali viene trasferita tramite il programma assicurativo di Gruppo cui si è fatto cenno nelle pagine precedenti.

L’ambiente naturale è lo scenario entro cui si sviluppano le attività del Gruppo e come tale è fondamentale comprendere il contesto di norme e trend globali che su di esso impattano, anche in relazione ai collegamenti tra ambiente e scenari energetici-climatici.

Nel Global Risks Report 2023 del World Economic Forum, le sfide ambientali emergono come le principali minacce globali percepite più gravi per i prossimi 10 anni, confermando l’importanza di una visione globale sui temi ambientali e climatici. Nel corso del 2023, la COP28, che si è tenuta a Dubai, ha ospitato il primo global stocktake, ovvero il momento in cui valutare l’effetto congiunto di tutti i contributi determinati a livello nazionale (Nationally Determined Contributions - NDC). In tale contesto, le parti hanno definito un Accordo per accelerare la transizione globale promuovendo la formula “transition away”, includendo per la prima volta nella storia il riferimento esplicito al superamento dei combustibili fossili per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e convenendo di triplicare l’energia rinnovabile e raddoppiare gli impegni per l’efficienza energetica. Per quanto riguarda il contesto energetico, l’analisi World Energy Outlook 2023 dell’IEA conferma uno scenario di transizione in atto, registrando un’opportunità crescente per l’energia pulita (+40% negli investimenti dal 2020) pur permanendo una previsione di aumento dei progetti di gas naturale liquefatto nel 2025 per affrontare le preoccupazioni sull’approvvigionamento. In linea con la COP28, per raggiungere gli obiettivi dello scenario a zero emissioni nette entro il 2050, l’IEA afferma siano necessari ulteriori progressi, inclusi il triplicare la produzione di energia rinnovabile, il raddoppio del miglioramento dell’efficienza energetica e l’incremento dell’elettrificazione, con la riduzione delle emissioni di metano dalle operazioni legate ai combustibili fossili.

Il 2023 è stato un anno decisivo per le future politiche ambientali europee. Il Parlamento ha approvato anche la Nature Restoration Law, la prima legislazione europea che mira esplicitamente al ripristino della natura con obiettivi giuridicamente vincolanti per gli Stati membri. Durante lo European Business & Nature Summit a Milano, nell’ottobre 2023, aziende, istituzioni finanziarie, governi e rappresentanti accademici e della società civile si sono riuniti per discutere su come le imprese possano rispettare gli impegni del Quadro Globale per la Biodiversità Kunming-Montreal (GBF), adottato nel 2022. L’evento ha visto anche il lancio della European Business and Nature Charter.

Nel 2023, la Taskforce on Nature-related Financial Disclosure (TNFD) ha emesso il documento finale contenente Raccomandazioni legate alla natura rivolte a organizzazioni, settori e catene di valore.

Il Gruppo Acea, nel suo Codice Etico, attribuisce un’importanza fondamentale ai princìpi legati alla sostenibilità e all’adozione di una strategia climatica. Nel corso del 2023, Acea ha ottenuto la validazione da parte di Science Based Targets Initiative (SBTi) per il suo target di riduzione delle emissioni (al 2032), allineato alle indicazioni della scienza climatica. Il Gruppo, anche nel 2023, ha partecipato al Carbon Disclosure Project (CDP) migliorando il proprio posizionamento nella valutazione CDP (già Carbon Disclosure Project) passando da B ad A-. Inoltre, sul tema delle emissioni di gas climalteranti ha pubblicato la sua seconda Informativa climatica secondo le Raccomandazioni del Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) arricchendo la sua progettualità volta all’identificazione dei rischi e alle analisi di scenario climatico di medio-lungo periodo.