Andamento dei risultati economici

€ milioni

2023

2022

Variazione

Variazione %

Ricavi da vendita e prestazioni

4.430,3

4.957,2

(526,9)

(10,6%)

Altri ricavi e proventi

219,1

181,1

38,1

21,0%

Costi esterni

2.938,4

3.556,1

(617,6)

(17,4%)

Costo del lavoro

334,5

305,1

29,4

9,6%

Proventi/(Oneri) netti da gestione rischio commodity

0,0

0,0

0,0

n.s.

Proventi/(Oneri) da partecipazioni di natura non finanziaria

14,4

27,9

(13,5)

(48,4%)

Margine operativo lordo

1.390,9

1.305,0

85,9

6,6%

Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni

778,5

739,2

39,4

5,3%

Risultato operativo

612,3

565,9

46,5

8,2%

Gestione finanziaria

(136,5)

(85,7)

(50,8)

59,3%

Gestione partecipazioni

(0,6)

17,8

(18,4)

(103,4%)

Risultato ante imposte

475,2

497,9

(22,7)

(4,6%)

Imposte sul reddito

147,8

186,8

(39,0)

(20,9%)

Risultato netto

327,4

311,2

16,3

5,2%

Utile/(Perdita) di competenza di terzi

33,5

31,4

2,1

6,7%

Risultato netto di competenza del Gruppo

293,9

279,7

14,2

5,1%

La tabella di seguito riportata rappresenta i principali impatti della variazione del perimetro di consolidamento al 31 dicembre 2023 (al lordo delle elisioni intercompany). Per maggiori approfondimenti si rinvia al paragrafo “Principali variazioni dell’area di consolidamento”.

€ milioni

Tecnoservizi

ASM Terni

Energy Box

Ramo Polo Cirsu

Totale

Ricavi netti consolidati

14,7

63,9

(5,8)

17,9

90,7

Costi operativi consolidati

12,4

54,0

(1,1)

6,9

72,1

Margine operativo lordo

2,3

10,0

(4,7)

11,0

18,6

Risultato operativo

(0,1)

3,7

(4,5)

4,9

3,9

Al 31 dicembre 2023 i ricavi da vendita e prestazioni ammontano a € 4.430,3 milioni in diminuzione di € 526,9 milioni (-10,6%) rispetto a quelli del precedente esercizio. La variazione in diminuzione è imputabile ai minori ricavi da vendita e prestazioni di energia elettrica (-€ 667,5 milioni) e gas (-€ 27,4 milioni) per effetto dell’incremento dei prezzi unitari registrato nel 2022 e in parte per le minori quantità, e ai minori ricavi per Gestione Riconoscimento Incentivo (GRIN), dovuto alla diversa calendarizzazione degli incentivi GRIN da parte del GSE (-€ 5,0 milioni). Compensano tale variazione:

  • i maggiori ricavi da conferimento rifiuti e gestione discarica (+€ 50,3 milioni) da imputare quasi integralmente alla variazione dell’area di consolidamento (+€ 62,7 milioni) in parte compensati dai minori ricavi da vendita energia dovuti sia all’andamento del prezzo che ai minori volumi (-€ 9,0 milioni) e dai minori ricavi da conferimenti della filiera Compost (-€ 4,0 milioni);
  • i maggiori ricavi da servizio idrico integrato (€ 36,0 milioni) in parte per effetto dei maggiori investimenti e in parte derivanti dall’aumento dei ricavi tariffari, influenzati anche dall’aggiornamento tariffario biennale 2022-2023 oltre, che per la stima dei conguagli per partite passanti (energia elettrica, acqua all’ingrosso ecc.);
  • i maggiori ricavi da prestazioni a clienti (+€ 18,8 milioni) derivanti in parte dalla variazione su lavori in corso su ordinazione relativi ai progetti di energy efficiency (+€ 32,6 milioni), compensati in parte dalla variazione negativa delle rimanenze legate a commesse pluriennali (-€ 11,5 milioni) e dai minori ricavi realizzati in relazione al contratto di illuminazione pubblica del Comune di Roma (-€ 6,2 milioni);
  • i maggiori ricavi derivanti da sviluppo sostenibile (+€ 62,0 milioni) derivanti dalle attività di vendita, installazione e assistenza ai clienti di attività e servizi in ambito dai progetti di energy efficiencysmart services e smart comp.

Gli altri ricavi evidenziano un aumento di € 38,1 milioni (+21,0%) rispetto al precedente esercizio. La variazione deriva in prevalenza i) da maggiori sopravvenienze attive (+€ 20,5 milioni) in gran parte rilevate a fronte di stanziamenti di partite energetiche relative a esercizi precedenti; ii) maggiori rimborsi per danni e penalità (+€ 8,9 milioni) in parte imputabili ad Acea Energia (+€ 7,6 milioni) per l’incremento dei ricavi per indennizzi della componente Cmor e areti (+€ 2,3 milioni) legati a transazioni chiuse con fornitori; iii) maggiori ricavi di GORI derivanti dall’iscrizione dei contributi su OO.RR. (Opere Regionali) relativi agli anni 2018-2021 (+€ 5,4 milioni); iv) maggiori ricavi da margine IFRIC 12 (+€ 3,1 milioni) a seguito dei maggiori investimenti; v) minori contributi conto energia (-€ 3,7 milioni) principalmente per effetto del deconsolidamento delle società fotovoltaiche.

costi esterni presentano una diminuzione complessiva di € 617,6 milioni (-17,4%) rispetto al 31 dicembre 2022. La variazione si deve alla riduzione dei costi legati all’approvvigionamento di energia elettrica e gas sul mercato libero e sul mercato della tutela graduale (-€ 721,3 milioni), in linea con quanto registrato nei ricavi e alle minori iscrizioni di sopravvenienze passive (-€ 11,3 milioni) in prevalenza riferibili all’iscrizione nel precedente esercizio di partite relative all’anno 2020 riconosciute in misura inferiore, in sede di aggiornamento biennale della predisposizione tariffaria 2020-2023 con particolare riferimento alla componente “RCARC”, compensate in parte dalle maggiori sopravvenienze in relazione a stanziamenti di partite energetiche relative a esercizi precedenti. Tale riduzione è compensata dall’incremento:

  • dei costi per servizi e appalti (+€ 95,4 milioni) in gran parte riferibili ai progetti di energy efficiency e smart services (+€ 73,5 milioni) in linea con quanto rilevato nei ricavi, ai maggiori costi per smaltimento e trasporto fanghi, scorie, ceneri e rifiuti (+€ 7,1 milioni) e ai maggiori costi per indennizzi Cmor (+€ 7,9 milioni). Compensa tale incremento una generale riduzione delle altre voci di spesa, tra cui minori prestazioni tecniche e amministrative (-€ 7,5 milioni), spese pubblicitarie e sponsorizzazioni (-€ 5,0 milioni) e minori canoni di manutenzione (-€ 4,5 milioni). La variazione di perimetro incide sulla voce per complessivi +€ 33,9 milioni;
  • dei costi per acquisto materie (+€ 5,0 milioni) influenzate in gran parte dalla variazione di perimetro (+€ 2,9 milioni);
  • degli oneri per risarcimento danni (+€ 3,0 milioni) di areti derivanti da indennizzi a clienti e perdite su crediti prescritti.

Il costo del lavoro risulta in aumento rispetto all’esercizio precedente per € 29,4 milioni (+9,6%), influenzato in parte dalla variazione di perimetro (+€ 20,2 milioni) e in parte per l’incremento dei salari e degli stipendi derivante dall’effetto incrementale delle componenti retributive e per effetto dell’adeguamento dei contratti collettivi nazionali del lavoro.

La consistenza media del personale si attesta a 10.348 dipendenti e aumenta di 137 unità rispetto al precedente esercizio in prevalenza influenzata dalla variazione di perimetro (+78 unità).

€ milioni

2023

2022

Variazione

Variazione %

Costo del lavoro al lordo dei costi capitalizzati

532,0

499,1

32,9

6,6%

Costi capitalizzati

(197,5)

(194,0)

(3,5)

1,8%

Costo del lavoro

334,5

305,1

29,4

9,6%

proventi/(oneri) netti da gestione rischio commodity presentano saldo zero e accoglievano in esercizi precedenti i proventi netti su derivati di copertura chiusi nel periodo, in base a quanto previsto dall’IFRS 9.

proventi da partecipazioni di natura non finanziaria rappresentano il risultato consolidato secondo l’equity method ricompreso tra le componenti che concorrono alla formazione dell’EBITDA consolidato delle società strategiche.

€ milioni

2023

2022

Variazione

Variazione %

Margine operativo lordo

156,5

150,8

5,7

3,8%

Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni

(128,5)

(108,3)

(20,2)

18,7%

Gestione partecipazioni

(7,8)

(3,2)

(4,6)

145,6%

Imposte sul reddito

(5,8)

(11,5)

5,6

(49,1%)

Proventi da partecipazioni di natura non finanziaria

14,4

27,9

(13,6)

(48,4%)

Il provento da partecipazioni di tali società risulta in riduzione di € 13,6 milioni influenzato principalmente dai maggiori ammortamenti.

Il Margine operativo lordo (EBITDA) passa da € 1.305,0 milioni del 31 dicembre 2022 a € 1.390,9 milioni del 31 dicembre 2023 registrando una crescita di € 85,9 milioni, pari al 6,6%. L’EBITDA al netto delle variazioni di perimetro (€ 18,6 milioni) e delle partite non recurring 2022 (€ 20,0 milioni) in prevalenza relative alle vendite dei diritti di CO₂ a seguito della delibera n. 66/22 (€ 11,1 milioni), e alla svalutazione degli impianti soggetti ad attività di revamping (€ 9,1 milioni) risulta in crescita del 6,9% (+€ 87,0 milioni). La variazione su base organica è pertanto riconducibile ai seguenti effetti contrapposti:

  • minori margini sui WTE dovuti in parte allo scenario energetico (-€ 4,6 milioni) e in parte alle minori quantità di energia ceduta (-€ 0,4 milioni);
  • minori margini derivanti dalle attività di compostaggio (-€ 5,2 milioni), TBM e discarica (-€ 2,0 milioni) e recycling (-€ 4,0 milioni) per effetto sia di minori tariffe che di minori quantità;
  • minori margini derivanti dalla produzione idroelettrica e termoelettrica (-€ 22,0 milioni), influenzati in prevalenza dall’effetto prezzo (-€ 46,0 milioni) e compensati in parte dalle maggiori quantità (+€ 24,0 milioni);
  • maggiori margini derivanti dalla crescita dei ricavi tariffari idrici, relativi a partite non passanti (+€ 37,0 milioni), in parte influenzati dall’aggiornamento tariffario biennale 2022-2023;
  • iscrizione in GORI dei contributi su OO.RR. relativi agli anni 2018-2021 (+€ 5,3 milioni);
  • maggiori margini derivanti dal bilanciamento energetico (+€ 16,1 milioni) e dalla gestione del servizio di Illuminazione Pubblica nel Comune di Roma (+€ 3,0 milioni) in seguito ad attività straordinarie di manutenzione e sicurezza e a partite straordinarie relative ad anni precedenti;
  • incremento del margine su vendita energia elettrica e gas su mercato libero (rispettivamente +€ 27,5 milioni e +€ 29,6 milioni) compensato dalla riduzione del margine energia sul mercato tutelato (-€ 13,9 milioni) e del margine derivante dalle attività di energy management (-€ 24,5 milioni);
  • incremento dei margini per servizi a valore aggiunto (+€ 8,1 milioni) in relazione alle attività eseguite in ambito energy efficiency.

Il Risultato operativo (EBIT) risulta pari a € 612,3 milioni e segna un incremento di € 46,5 milioni rispetto al precedente esercizio. Si espone di seguito il dettaglio delle voci che influenzano l’EBIT.

€ milioni

2023

2022

Variazione

Variazione %

Ammortamenti e riduzioni di valore

651,8

594,6

57,2

9,6%

Svalutazioni (riprese di valore) nette di crediti commerciali

86,5

113,4

(26,9)

(23,7%)

Accantonamenti e rilasci per rischi e oneri

40,2

31,2

9,1

29,1%

Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti

778,5

739,2

39,4

5,3%

La variazione in aumento degli ammortamenti e riduzioni di valore (+€ 57,2 milioni) è legata in prevalenza alla naturale crescita degli ammortamenti sui business regolati, in prevalenza dell’area “Acqua”, come conseguenza dei maggiori investimenti, dell’entrata in esercizio di cespiti in corso, e in parte alla crescita degli ammortamenti riferiti ai costi di commissioning per l’acquisizione di nuovi clienti di Acea Energia (+€ 6,2 milioni). La variazione di perimetro incide sull’incremento per € 13,6 milioni per gli effetti conseguenti all’acquisizione del ramo d’azienda denominato “Polo Cirsu” (+€ 6,1 milioni), il consolidamento a fine 2022 di ASM Terni (+€ 5,2 milioni) e Tecnoservizi (+€ 2,4 milioni).

Le svalutazioni (riprese di valore) nette di crediti commerciali, sono in diminuzione rispetto all’esercizio precedente sia con riferimento al valore assoluto (-€ 26,9 milioni) sia per quanto riguarda l’incidenza sui ricavi consolidati di Gruppo (1,9% verso 2,2%). Tale risultato è sostanzialmente riconducibile, oltre che alle elevate performance di incasso registrate dalle principali società, alle seguenti motivazioni: per quanto riguarda la B.U. Commerciale (-€ 12,0 milioni), alla riduzione dei volumi di fatturato conseguente alle politiche commerciali di frazionamento del rischio e all’andamento del prezzo delle commodities; per quanto riguarda l’area “Acqua” (-€ 13,8 milioni), al combinato disposto i) della crescita del business ii) della chiusura con esito favorevole di alcune transazioni su crediti di importo rilevante da parte di Acea Ato2, iii) della presenza nel 2022 di una componente straordinaria non ricorrente registrata su GORI (transazione con EIC “Ente Idrico Campano”) per partite pregresse pari a circa +€ 5,6 milioni. Infine, in continuità con i periodi precedenti, è stato sostanzialmente confermato lo “stress di scenario” introdotto nel 2022 sulle principali società del Gruppo, finalizzato ad anticipare potenziali deterioramenti del merito creditizio dei clienti non desumibili dalle performance attuali ma derivanti da “modelli satellite” basati su dati macroeconomici e-business information.

Gli accantonamenti e i rilasci per rischi e oneri risultano in crescita rispetto al precedente esercizio (+€ 9,1 milioni). La variazione è imputabile ai maggiori accantonamenti di Acea Ato2 in prevalenza legati a un'ingiunzione di pagamento da parte della Regione Lazio con riferimento a una richiesta di riconoscimento di maggiori canoni concessori relativi al periodo ante 2011 (+€ 5,6 milioni), areti per accantonamenti vari tra i quali Turnisti ex Enel, procedimento ARERA Cmor, reclamo ARERA per oneri cambio di residenza (+€ 5,0 milioni), Acea Innovation (+€ 2,7 milioni) in relazione a contenziosi su ecobonus, Cavallari (+€ 2,2 milioni) in prevalenza per l’accantonamento relativo al verbale di accertamento derivante da una verifica condotta dell’Ispettorato del lavoro in merito a contributi previdenziali e Acea Energia per il rilascio del Fondo accantonato per la sanzione AGCM a seguito della sentenza con la quale il TAR Lazio ha annullato il provvedimento in ragione della conformità dell’operato di Acea Energia alla regolazione di riferimento, così come ricostruita da ARERA nel proprio parere endoprocedimentale (€ 2,6 milioni). Compensa tale variazione il minore accantonamento, al netto dei rilasci, per i programmi di mobilità del Gruppo (-€ 10,2 milioni).

Il risultato della gestione finanziaria evidenzia oneri netti per € 136,5 milioni in crescita rispetto al 31 dicembre 2022 di € 50,8 milioni per l’effetto combinato del rialzo dei tassi di interesse e dell’aumento del debito medio del periodo. In particolare, l’incremento degli oneri finanziari risente: i) dei maggiori interessi registrati dalla Capogruppo su prestiti obbligazionari derivanti in prevalenza dalla nuova emissione da € 700 milioni della Capogruppo (+€ 24,0 milioni) e maggiori interessi su finanziamenti a medio-lungo termine (+€ 16,5 milioni) per effetto dell’incremento dei tassi di interesse e a breve termine (+€ 8,0 milioni); ii) dei maggiori oneri relativi ad Acea Energia in relazione a interessi di dilazione per € 7,9 milioni. Per quanto riguarda i proventi finanziari si segnala i) l’incremento degli interessi attivi su crediti a breve (+€ 13,2 milioni), di cui € 10,8 milioni relativi agli interessi attivi sui depositi a breve della Capogruppo; ii) i maggiori interessi attivi verso clienti per € 8,1 milioni in prevalenza imputabili all’incremento dei tassi di mercato; iii) i minori proventi da attualizzazione in relazione al provento da attualizzazione rilevato da GORI nel 2022 (-€ 11,1 milioni).

Il costo globale medio “all in” del debito del Gruppo Acea si è attestato al 2,08% contro l’1,44% dell’esercizio precedente.

proventi e oneri da partecipazioni evidenziano proventi netti per € 0,6 milioni in riduzione di € 18,4 milioni rispetto al precedente esercizio. Tale riduzione deriva in gran parte dall’iscrizione della plusvalenza netta rilevata nel 2022 (€ 16,4 milioni) conseguente la cessione di un gruppo di impianti fotovoltaici nell’ambito dell’accordo siglato con il fondo britannico di investimento Equitix. Gli effetti, conseguenti il deconsolidamento delle attività in dismissione al 31 dicembre 2021, comprendevano anche la valutazione provvisoria delle attività e passività relative al secondo closing dell’operazione, classificate in IFRS5.

La stima del carico fiscale è pari a € 147,8 milioni contro € 186,8 milioni del precedente esercizio, la riduzione deriva dall’effetto combinato del minor utile ante imposte e del minor tax rate influenzato nel 2022 dal contributo solidaristico straordinario di cui all’articolo 37 del D.L. 21/2022 (c.d. contributo extraprofitti). Il tax rate al 31 dicembre 2023 si attesta così al 31,1% (era il 37,5% al 31 dicembre 2022).

Il risultato netto di competenza del Gruppo si attesta a € 293,9 milioni e segna un aumento di € 14,2 milioni rispetto al precedente esercizio. La variazione al netto degli effetti one-off (€ 38,0 milioni) e della variazione di perimetro (€ 2,4 milioni) presenta un incremento pari a circa € 50 milioni (+22%).