Rischi ambientali climatici: approfondimenti e disclosure

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I RISCHI CLIMATICI

Il cambiamento climatico, come già accennato, è tra le sfide ambientali e sociali più rilevanti del nostro tempo. La Conferenza delle Parti (COP) della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, tenutasi a Dubai nel 2023, promuove la formula “transition away”, transitare fuori dai combustibili fossili e raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050 (si veda il box di approfondimento).

COP28: ACCORDI VERSO IL SUPERAMENTO DEI COMBUSTIBILI FOSSILI 

La 28a Conferenza delle Parti (COP28) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) si è svolta a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre 2023 e ha riguardato le principali tematiche emerse in occasione della precedente COP27: la necessità della transizione verso un sistema basato su fonti rinnovabili e riduzione dell’utilizzo dei combustibili fossili, la richiesta di elaborazione ed eventuale aggiornamento dei contributi determinati a livello nazionale (Nationally Determined Contributions - NDC), la costituzione di un Fondo per le perdite e i danni che prevede il riconoscimento di indennizzi ai Paesi in via di sviluppo più vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici.

Come previsto dall’Accordo di Parigi, durante la COP28 si è lavorato alla terza fase del bilancio globale sul clima (global stocktake – GST) relativa alla valutazione di tutti gli impegni nazionali (Nationally Determined Contribution – NDC) 153, dalla quale è emerso che, sommando tutti gli impegni nazionali e ipotizzando che gli obiettivi in essi contenuti siano pienamente raggiunti, l’obiettivo di limitare l’aumento medio della temperatura a meno di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali è ancora lontano. Le parti hanno quindi definito un accordo per accelerare la transizione globale, promuovendo la formula “transition away e concordando una roadmap per ridurre drasticamente l’utilizzo di carbone, petrolio e gas. L’accordo prevede, per la prima volta nella storia, il riferimento esplicito al superamento dei combustibili fossili per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. A tal fine, sono stati definiti nuovi obiettivi: triplicare le rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica, accelerare gli sforzi per eliminare la produzione di energia da carbone senza compensazioni, eliminare i sussidi inefficienti alle fonti fossili e promuovere l’accelerazione delle tecnologie a zero e a basse emissioni, tra cui il nucleare e le tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio.

Con la finalità di allineare gli obiettivi e le misure nazionali all’Accordo di Parigi, i Paesi sono stati invitati a definire un nuovo impegno nei contributi determinati a livello nazionale. Le parti dovrebbero presentare i loro contributi NDC per il 2035 – in linea con i migliori dati scientifici disponibili e con i risultati del global stocktake – entro la COP30.

Infine, è stata raggiunta l’intesa sull’operatività del Fondo per le perdite e i danni (Loss and Damage Fund), creato e adottato a sostegno dei paesi più vulnerabili alla crisi climatica, rispetto al quale l’Italia si è impegnata a stanziare cento milioni di euro.

La prossima conferenza, COP29, verrà ospitata nel 2024 a Baku, capitale dell’Azerbaigian.

Acea ha proseguito la propria strategia di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici con efficientamenti energetici in capo alle Società e, in ambito idrico, il riutilizzo di acque reflue depurate come acqua di processo all’interno degli impianti; con interventi volti ad aumentare la resilienza delle infrastrutture; con un piano di rilevante incremento della produzione da fonti energetiche rinnovabili154 e il duplice obiettivo di raggiungere un’alta efficienza negli usi interni finali e negli usi di processo dell’energia e ridurre l’intensità di carbonio (gCO₂/kWh prodotti). I risultati ottenuti, ad oggi, sono positivi – ad esempio, considerando esclusivamente gli impianti di generazione di energia di Acea Produzione, di Ecogena (escluso il calore) e da termovalorizzazione, si è registrata nell’anno una riduzione del 20% dell’indice di intensità specifico delle emissioni dirette (di tipo Scope 1) rispetto al 2022. La tabella n. 66 riporta gli indici di intensità energetica e la tabella n. 71 gli indici di intensità delle emissioni.

Acea valuta rischi climatici, distinguendoli in fisici e di transizione, in coerenza con il Questionario CDP e con le Raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD). Dopo un secondo progetto svolto in sinergia con le principali Società del Gruppo155 nel corso del 2022, Acea ha pubblicato, a dicembre 2023, l’Informativa climatica 2022, illustrando le analisi delle diverse tipologie di rischio generate dal cambiamento climatico sui business gestiti (si veda il box di approfondimento).

L’INFORMATIVA CLIMATICA SECONDO L’APPROCCIO TCFD 

Acea, che ha da tempo accolto la sfida globale del contrasto al cambiamento climatico anche grazie all’esperienza maturata in ambito CDP, ha voluto ampliare le proprie conoscenze nell’applicazione di scenari climatici internazionali realizzando due progetti consecutivi, di cui il più recente sviluppato nel corso del 2022, sull’applicazione dell’approccio raccomandato dalla Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD). Le 11 Raccomandazioni della TCFD sulla Disclosure finanziaria correlata al clima, infatti, rappresentano il modello di riferimento a livello internazionale e comunitario; esse sono applicabili a tutte le organizzazioni, sono focalizzate su rischi e opportunità legati al cambiamento climatico e sull’incremento della capacità di visione prospettica basata su puntuali analisi di scenario. Nel progetto 2022 sono state coinvolte le principali Società del Gruppo, operative nei comparti idrico, produzione di energia, distribuzione di energia, trattamento e valorizzazione rifiuti, nell’identificazione dei rischi fisici e di transizione pertinenti, nonché nella quantificazione dell’impatto economico-finanziario dei rischi descritti, ed hanno partecipato anche alcune funzioni chiave della Capogruppo, soprattutto nella fase di prioritizzazione dei rischi identificati. Una volta individuati i rischi prioritari da valutare, ed abbinati ad essi gli scenari e i parametri più rappresentativi, sono state svolte le attività di analisi ed approfondimento. Tra i rischi fisici, la maggior parte delle Società ha selezionato il rischio siccità e stress idrico. Sono stati esaminati anche il rischio precipitazioni estreme ed esondazioni (Acea Produzione, Areti e Gori), il rischio ondate di calore (Areti), mantenendo anche la validità degli esisti delle analisi di scenario sul rischio fulminazione (Acea Ambiente ed Acea Produzione), sviluppate nel progetto svolto durante il biennio precedente (2020-2021). Tra i rischi di transizione è stato scelto il carbon pricing come il più rappresentativo dalla maggior parte delle Società coinvolte.

Per approfondimenti si veda l’Informativa climatica di Acea, disponibile al seguente link: https://www.gruppo.acea.it/il-nostro-impegno/informativa-climatica-tcfd.

153 Alla COP28 di Dubai si è lavorato alla terza e ultima fase del Global Stocktake (GST), quella più politica, dove i delegati delle parti hanno deciso quali diciture inserire nel documento per l’approvazione finale. A settembre era stata conclusa la seconda fase (iniziata a giugno 2022), quella più tecnica, con la pubblicazione di un documento di sintesi che valuta e riassume quanto fatto a livello globale dalla firma dell’Accordo di Parigi, avvenuta alla COP21 nel 2015. La prima fase, della raccolta dati, era iniziata appena dopo la COP26 di Glasgow e invitava i Paesi membri a inviare i propri piani d’azione climatica, cioè l’inventario delle emissioni prodotte, gli obiettivi per mitigarle a medio (2030) e lungo termine (2050), nonché i piani di adattamento.

154 In particolare, nel 2023 la potenza degli impianti FV della Società partecipata ha raggiunto i 84,3 MW. Se si aggiungono i 16,7 MW in capo ad Acea Produzione si arriva ad un totale di 101 MW installati.

155 Nel 2022, oltre ad Acea Ato 2, Areti, Acea Produzione e Acea Ambiente, hanno partecipato al progetto TCFD le società Acea Ato 5, AdF, Gori e Gesesa.