Per il Gruppo Acea, vista la natura e la localizzazione delle sue linee di business, le principali criticità connesse al cambiamento climatico potrebbero manifestarsi in campo operativo, normativo e legale, con potenziali ripercussioni anche in campo finanziario. Per quanto riguarda il primo aspetto, eventi meteorologici cronici come la riduzione delle precipitazioni possono portare a impatti negativi sia sul fronte della produzione di energia idroelettrica che su quello della riduzione della disponibilità di risorse di acqua potabile da distribuire, tra l’altro con un aumento dei consumi energetici per il prelievo di acqua da fonti meno favorite. D’altra parte, fenomeni estremi come i nubifragi possono portare a rischi di fulmini, di interruzione del servizio della rete elettrica o, per la rete idrica, di tracimazione degli afflussi nei sistemi di acque reflue e di torbidità delle fonti idriche. Dal punto di vista normativo e legale, inoltre, questi effetti climatici possono incidere sulla conseguente prestazione del servizio secondo la disciplina normativa prevista con conseguenti sanzioni pecuniarie. Le implicazioni della evoluzione normativa in materia di quote di emissione di CO2, fonti rinnovabili, tasse e certificati bianchi (titoli di efficienza energetica) potrebbero essere molto significative, con possibili impatti finanziari finali.

Tra i fattori di rischio cui è sottoposto il Gruppo, vanno inoltre evidenziati i possibili impatti derivanti da fenomeni naturali imprevedibili (es: terremoti, alluvioni e frane) e/o da variazioni climatiche cicliche o permanenti sulle reti e impianti gestiti dalle società del Gruppo Acea. Le prime tipologie di rischi vengono affrontate tramite l’implementazione di strutturati strumenti di governo degli asset, specifici per ciascun ambito di business (es. Water Safety Plan nell’ambito del SII; monitoraggio costante degli invasi, svolto anche in collaborazione con Ministero competente, nell’ambito della gestione dighe), oltre che con progetti, anche di rilevanza nazionale, finalizzati a incrementare la resilienza delle infrastrutture dei vari territori (es. la progettualità inerente il raddoppio dell’acquedotto del Peschiera - Le Capore). La parte residuale dei rischi da eventi naturali viene trasferita tramite il programma assicurativo di Gruppo cui si è fatto cenno nelle pagine precedenti.

L’ambiente naturale è lo scenario entro cui si sviluppano le attività del Gruppo, e come tale viene preservato, con un uso responsabile ed efficiente delle risorse, la tutela delle sorgenti, la salvaguardia delle aree naturali dove insistono impianti e reti di servizio, la mitigazione degli impatti fisici e delle esternalità generate sul contesto ecologico dai processi operativi.

Nel mese di novembre 2022 si è svolta a Sharm el-Sheikh la COP27. I negoziati hanno seguito linee d’azione relative a cinque tematiche: la decarbonizzazione, l’adattamento climatico, la natura, il cibo e l’acqua. La Conferenza si è conclusa con l’emanazione del Sharm el-Sheikh Implementation Plan. Tale accordo mantiene quanto ratificato nel Glasgow Climate Pact (COP26) che prevede l’impegno dei Paesi firmatari nel mantenere la temperatura globale al di sotto di 1,5°C di aumento rispetto ai livelli preindustriali ed evidenzia la necessità della transizione verso un sistema basato su fonti rinnovabili e riduzione dell’utilizzo dei combustibili fossili. Vengono incoraggiati gli sforzi per eliminare gradualmente il carbone, favorendo le fonti a basse emissioni e promuovendo l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili. A livello nazionale (Nationally Determined Contributions - NDC), i Paesi che non hanno ancora presentato i loro impegni nella decarbonizzazione, sono invitati a farlo, mentre quelli che lo hanno già fatto sono invitati ad aggiornarli entro il 2023. La principale novità riguarda l’introduzione del princìpio “loss and damage”, attraverso il quale è previsto il riconoscimento di indennizzi ai Paesi in via di sviluppo più vulnerabili per i danni climatici subiti. Il princìpio verrà attuato tramite la costituzione di un apposito Fondo.

Per quanto concerne il tema emissioni di gas climalteranti, anche nel 2022 Acea ha partecipato al Carbon Disclosure Project – CDP, ricevendo una valutazione pari a B, che posiziona l’Azienda in classe Management. Nel 2022 Acea, oltre ad aver pubblicato la sua prima Informativa climatica 2021, secondo le raccomandazioni TCFD, ha portato avanti un nuovo progetto volto ad arricchire l’identificazione dei rischi e le analisi di scenario climatico di medio-lungo periodo. Tale importante risultato ha stimolato ulteriormente il Gruppo Acea nel procedere a un progressivo allineamento alle raccomandazioni della Task force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) sulla disclosure climatica, non solo nelle metriche e nei target, ma anche nella governance e nella gestione dei rischi e opportunità, in quanto elemento utile per migliorare la sua strategia di mitigazione e adattamento agli scenari futuri.

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