Scenario di riferimento per gli aspetti ESG (environmental, social, governance)

Lo sviluppo sostenibile

Il conflitto in corso in Ucraina ha dimostrato nuovamente l’interconnessione del contesto globale, con effetti che si ripercuotono in tutte le aree del mondo. In ambito energetico, come noto, si sono avute conseguenze estreme in conseguenza del blocco degli approvvigionamenti, che hanno spinto verso il rientro in esercizio di fonti energetiche inquinanti. L’Unione Europea ha reagito con il piano REPowerEU, allo scopo di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, provenienti dall’estero, e accelerare la transizione verde. Lo scenario 2022 ha avuto un impatto critico sui costi energetici di imprese e famiglie per cui sono state approntate risposte di salvaguardia da parte delle istituzioni pubbliche.

A livello climatico i dati dell’osservatorio UE Copernicus hanno registrato nel 2022 eventi climatici estremi, temperature record e gas serra in aumento a livello globale. In Europa, il perdurare di alte temperature ha comportato ripercussioni sull’agricoltura, sul trasporto fluviale e sulla gestione dell’energia. Le condizioni di estrema siccità hanno portato anche a un aumento del pericolo di incendi, che ha avuto come conseguenza un numero insolitamente elevato di episodi nell’Europa sud-occidentale.

In tale contesto vanno inquadrate e valutate le iniziative istituzionali globali e nazionali dell’anno: la COP27 sul clima tenutasi in Egitto e la COP15 sulla biodiversità di Montreal, tra i cui obiettivi si evidenziano, ad esempio, l’estensione delle aree protette e la rigenerazione degli ecosistemi degradati (30% entro il 2030). A livello nazionale, si segnalano la riforma costituzionale degli art. 9 e 41 e il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.

L’Europa ha assunto, nell’anno, alcuni specifici e rilevanti provvedimenti in materia di sostenibilità d’impresa. È stata pubblicata in GUUE la Corporate Sustainability Reporting Directive, evoluzione della Non-Financial Reporting Directive del 2014, che amplia la platea di imprese sottoposte a obblighi di rendicontazione e introduce importanti novità, quali ad esempio la doppia materialità, la predisposizione di nuovi standard e l’inclusione dell’informativa nella Relazione alla Gestione. È avanzato il lavoro istituzionale sulla Direttiva relativa al dovere di diligenza delle imprese sulla tutela dell’ambiente e dei diritti umani nelle proprie “catene di attività”, che ha portato in dicembre all’adozione da parte del Consiglio UE del proprio orientamento in materia. Il Regolamento 2020/852 (c.d. “Tassonomia europea”) ha incluso, nel 2022, disciplinandone i criteri di vaglio tecnico, le attività collegate al nucleare e ai gas fossili tra quelle potenzialmente ecosostenibili; inoltre, al secondo anno di applicazione, prevede la rendicontazione da parte delle imprese dei KPI economici correlati oltre che alle attività ammissibili a quelle allineate.

La legislazione nei mercati di riferimento, a livello locale, nazionale e sovra-nazionale

Il contesto normativo di riferimento per il Gruppo Acea è ampio e articolato in funzione della specificità dei business gestiti e della varietà degli ambiti su cui intervengono le discipline normative e regolatorie che incidono sull’operatività aziendale, dai profili amministrativi autorizzativi a quelli di tutela del mercato e della concorrenza. A tali aspetti si aggiunge la peculiarità della natura di Società quotata, con i relativi impatti normativi, ad esempio in termini di disciplina delle comunicazioni al mercato.

Come già evidenziato, le tensioni nel mercato energetico e il proseguire dell’emergenza sanitaria Covid-19 hanno caratterizzato l’anno soprattutto per gli effetti sistemici sul “caro energia” e sul “caro materiali”, da cui è derivata un’azione legislativa specifica, iniziata dal Governo Draghi e proseguita con il nuovo Governo, mirata a mitigarne gli effetti.

In tal senso si inquadrano i diversi provvedimenti (DL 21/2022 – c.d. “DL Taglia prezzi”; DL 50/2022 – c. d. “DL Aiuti”; Legge di Bilancio 2023) che sono intervenuti per disciplinare il meccanismo di contributi solidaristici, a carico dei soggetti operanti nel settore energetico, per contenere gli effetti del caro bolletta su imprese e consumatori.

Sempre collegati alla situazione energetica straordinaria e rilevanti per l’impatto sulle imprese energetiche, rilevano i provvedimenti in tema di extraprofitti e sospensione delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di elettricità e gas. Sul primo aspetto, il DL 4/2022 – c. d. “DL Sostegni ter” - ha previsto meccanismi di compensazione per i produttori da fonti rinnovabili che, alle condizioni previste, possono determinare un extraprofitto da versare al GSE; sul secondo tema, il DL 115/2022 – c. d. “DL Aiuti bis”, ha previsto la sospensione da parte delle imprese delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura energetica relativamente alla definizione dei prezzi, e il successivo DL 198/2022 – c.d. “DL Milleproroghe” – ne ha esteso il periodo di validità (30 giugno) escludendone l’applicazione per i contratti in scadenza.

Nel 2022 si sono svolte le consultazioni per il recepimento della Direttiva (UE) 2020/2184 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, a seguito delle quali il Consiglio dei Ministri ha approvato a dicembre in esame preliminare lo schema del Decreto legislativo di recepimento. Le importanti novità in merito riguardano la revisione delle norme volte a proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano, garantendone “salubrità e pulizia”, anche attraverso una revisione dei parametri e dei valori di rilevanza sanitaria, la definizione di requisiti di igiene per i materiali che entrano in contatto con le acque potabili, l’introduzione di un approccio di valutazione e gestione del rischio più efficace ai fini della prevenzione sanitaria, della protezione dell’ambiente e del controllo delle acque destinate al consumo umano, anche sotto il profilo dei costi e dell’allocazione delle risorse rafforzando il ruolo dei Piani di Sicurezza dell’Acqua (PSA) e infine il miglioramento dell’accesso equo per tutti all’acqua potabile sicura e delle informazioni pubbliche sulle acque destinate al consumo umano.

Nel 2022 è stata data attuazione alla delega sul riordino della normativa sui servizi pubblici locali con il DLgs n. 201/2022, che riorganizza la disciplina, inserita tra gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), al fine di promuovere dinamiche competitive che portino a migliorare la qualità dei servizi pubblici e i risultati delle gestioni nell’interesse dei cittadini e degli utenti.

Di rilievo anche l’approvazione in via preliminare il 16 dicembre 2022 da parte del Consiglio dei Ministri dello schema del Decreto legislativo di rinnovo del Codice dei Contratti Pubblici, teso a semplificare la normativa in materia di appalti pubblici e concessioni al fine di assicurarne un’efficiente realizzazione. Il Codice si applicherà ai nuovi procedimenti dal 1° aprile 2023. Dal 1° luglio 2023 è prevista l’abrogazione del Codice precedente (DLgs 18 aprile 2016, n. 50) e l’applicazione delle nuove norme anche ai procedimenti in corso.

Gli impatti ambientali ed energetici

L’ambiente naturale è lo scenario entro cui si sviluppano le attività del Gruppo, e come tale viene preservato, con un uso responsabile ed efficiente delle risorse, la tutela delle sorgenti, la salvaguardia delle aree naturali dove insistono impianti e reti di servizio, la mitigazione degli impatti fisici e delle esternalità generate sul contesto ecologico dai processi operativi.

In novembre 2022 si è svolta a Sharm el-Sheikh la COP27. I negoziati hanno seguito linee d’azione relative a cinque tematiche: la decarbonizzazione, l’adattamento climatico, la natura, il cibo e l’acqua. La Conferenza si è conclusa con l’emanazione del Sharm el-Sheikh Implementation Plan. Tale accordo mantiene quanto ratificato nel Glasgow Climate Pact (COP26) che prevede l’impegno dei Paesi firmatari nel mantenere la temperatura globale al di sotto di 1,5°C di aumento rispetto ai livelli preindustriali ed evidenzia la necessità della transizione verso un sistema basato su fonti rinnovabili e riduzione dell’utilizzo dei combustibili fossili. Vengono incoraggiati gli sforzi per eliminare gradualmente il carbone, favorendo le fonti a basse emissioni e promuovendo l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili. A livello nazionale (Nationally Determined Contributions - NDC), i Paesi che non hanno ancora presentato i loro impegni nella decarbonizzazione, sono invitati a farlo, mentre quelli che lo hanno già fatto sono invitati ad aggiornarli entro il 2023. La principale novità riguarda l’introduzione del princìpio “loss and damage”, attraverso il quale è previsto il riconoscimento di indennizzi ai Paesi in via di sviluppo più vulnerabili per i danni climatici subiti. Il princìpio verrà attuato tramite la costituzione di un apposito Fondo.

Per quanto concerne il tema emissioni di gas climalteranti, anche nel 2022 Acea ha partecipato al Carbon Disclosure Project – CDP, ricevendo una valutazione pari a B, che posiziona l’Azienda in classe Management. Nel 2022 Acea, oltre ad aver pubblicato la sua prima Informativa climatica 2021, secondo le raccomandazioni TCFD, ha portato avanti un nuovo progetto volto ad arricchire l’identificazione dei rischi e le analisi di scenario climatico di medio-lungo periodo.

Cambiamento climatico

La sensibilità all’evolversi del cambiamento climatico e ai suoi effetti sui business gestiti è tema ormai consolidato a livello internazionale che si riflette anche in una maggiore richiesta di informativa nella relazione finanziaria annuale. Sebbene non esista un princìpio contabile internazionale che disciplini come gli impatti del cambiamento climatico siano da considerare nella predisposizione del bilancio, lo IASB ha emesso taluni documenti per supportare gli IFRS-Adopter nel soddisfare tale richiesta di informativa delle parti interessate. Parimenti, ESMA, nelle sue European Common Enforcement Priorities, ha evidenziato che gli emittenti debbano considerare nella preparazione dei bilanci IFRS i rischi climatici nella misura in cui i medesimi siano rilevanti a prescindere dal fatto che detti rischi siano o meno esplicitamente previsti dagli standard contabili di riferimento.

Il Gruppo Acea descrive le proprie considerazioni in merito alle azioni riconducibili alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico così come all’adattamento al cambiamento climatico nella dichiarazione non finanziaria (redatta in conformità agli Standard GRI, che include, inoltre, l’informativa prevista dal Regolamento 2020/852, in relazione ai due obiettivi climatici, mitigazione e adattamento). In tale ambito, considerando i settori di attività in cui opera il Gruppo per il tramite delle sue partecipate, il Gruppo Acea, nel proseguire la definizione di aggiornati piani futuri a oggi in corso di sviluppo e predisposizione, ha identificato taluni rischi derivanti dall’attuale processo di mitigazione e adattamento.

Di seguito si fornisce una sintesi delle considerazioni svolte dal management con riferimento agli aspetti ritenuti rilevanti ai fini della predisposizione del bilancio nei settori di attività in cui si opera.

Con riferimento al breve periodo il management non rileva impatti specifici di rilevante entità derivanti da rischi legati al clima, da considerare nell’applicazione dei princìpi contabili. Il Gruppo in tutti i settori di attività serviti persegue l’eccellenza dell’erogazione del servizio; questo comporta un costante impegno nello sviluppo di infrastrutture adeguate e nell’evoluzione della gestione delle medesime, con applicazione di innovazione tecnologica e digitalizzazione, nonché nella preservazione e tutela della risorsa idrica, nello sviluppo di capacità di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili, nell’efficientamento energetico dei processi produttivi, nel perseguimento di un approccio all’economia circolare e nell’espletamento dei controlli riguardo le commodity fornite alla clientela.

Con riferimento al medio-lungo periodo il management, nel proseguire la definizione di aggiornati piani di sviluppo a oggi in corso di predisposizione, non ravvede ulteriori considerazioni specifiche da fattorizzare nell’applicazione dei princìpi contabili per la predisposizione di bilancio.

Si segnala che la valutazione e, più specificamente, la quantificazione dei rischi legati al clima, richiedono l’applicazione di analisi di scenario climatico – attività che il Gruppo ha avviato, pubblicando nel giugno 2022 l’Informativa climatica Gruppo Acea 2021, secondo le raccomandazioni TCFD – ed è tuttavia esposta anche ad assunzioni su sviluppi futuri altamente incerti, come futuri sviluppi tecnologici, azioni del governo, interventi regolatori o ancora evoluzioni di equilibri politici internazionali.

Per i principali settori in cui il Gruppo opera, le azioni per il contenimento dei rischi collegati al cambiamento climatico si concretizzano nella realizzazione di investimenti nelle infrastrutture per prevenire e/o mitigare gli impatti derivanti prevalentemente dai rischi fisici.

Il management ha valutato che tali investimenti non riducono o modificano l’aspettativa con riferimento ai benefìci economici connessi all’utilizzo delle attività iscritte tra le immobilizzazioni materiali in quanto gli stessi hanno rilevanza regolatoria e dunque soggetti a meccanismi di ristoro specifici. Pertanto, non si è resa necessaria la rivisitazione critica della vita utile delle immobilizzazioni in bilancio.

Con specifico riferimento alla vendita di commodity, il Gruppo monitora come potenziale effetto derivante dal rischio reputazionale la vita utile della customer base e delle valutazioni di bilancio a essa correlate.

Con riferimento all’esistenza di rischi di impairment delle attività, il management ha considerato che, sebbene le azioni di mitigazione/adattamento del rischio climatico comportino la necessità di pianificare la manutenzione/evoluzione degli impianti per garantire la qualità del servizio, la sicurezza degli asset gestiti e il mantenimento delle prestazioni degli stessi, queste attività comunque sono considerate nell’ambito della previsione dei flussi di cassa utilizzati alla base della determinazione del value in use.

Si evidenzia infine che la legislazione introdotta in risposta ai cambiamenti climatici potrebbe dar luogo a nuovi obblighi che prima non esistevano.

L’andamento dei costi di acquisto delle materie prime insieme a quello dei derivati di copertura richiede un’attenta politica di monitoraggio dei fabbisogni e della copertura dei prezzi. L’andamento del costo delle commodity in derivazione degli effetti del cambiamento climatico potrebbe rendere onerosi taluni contratti di vendita. Inoltre, l’indisponibilità delle materie prime potrebbe rendere inefficaci coperture di flussi di cassa derivanti da transazioni future altamente probabili.

Infine, con particolare riferimento ai settori regolati, la presenza di rischi fisici cronici potrebbe portare a una riduzione della qualità del servizio con conseguente sorgere di passività per penalità.

Il conflitto Russia-Ucraina

Il conflitto tra Russia e Ucraina ha generato gravi ripercussioni non solo a livello umanitario, ma anche a livello economico, impattando notevolmente sui mercati finanziari globali. Le conseguenti sanzioni imposte dai governi di tutto il mondo all’economia russa e le contromisure adottate da quest’ultima hanno contribuito alla forte spinta in rialzo dei prezzi delle materie prime (con particolare riferimento all’energia, ai metalli e ai beni agricoli) e a disagi significativi nelle attività di scambio commerciale a livello internazionale.

Il notevole incremento inflazionistico generato dal conflitto porta a considerare un probabile cambiamento nella politica monetaria delle principali banche centrali mondiali verso una maggiore restrittività e austerità, come effettuato dalla BCE in relazione all’incremento dei tassi di interesse e all’acquisto del debito pubblico degli Stati Membri. Questo cambio di rotta genera inevitabilmente un aumento dei tassi di interesse finanziari, per conseguentemente impattare l’economia reale, gli investimenti effettuati dalle singole imprese, il livello di produzione delle stesse e il tasso di occupazione.

È quindi chiaro che gli effetti del conflitto sulle condizioni economico-finanziarie mondiali non sono riscontrabili esclusivamente in quelle società i cui investimenti o attività operative risultano principalmente localizzati in Russia, Bielorussia e/o Ucraina o che intrattengono relazioni commerciali con società terze operanti nei medesimi Paesi, ma nella totalità delle aziende, trovandosi queste ultime in un ambiente economico-finanziario fortemente indebolito con tassi di interesse in rialzo.

È necessario evidenziare che a tal proposito il Public Statement dell’ESMA del 28 ottobre 2022 tratta gli effetti dell’invasione russa dell’Ucraina sulle rendicontazioni finanziarie del bilancio 2022 redatte seguendo il princìpio IAS34. Lo Statement ha quindi l’obiettivo di fornire agli organi di amministrazione e controllo delle società regolate una serie di raccomandazioni in merito al processo di produzione dell’informativa di bilancio, con particolare enfasi sui controlli necessari per verificare eventuali riduzioni di valore (impairment test) delle attività non finanziarie.

Lo Statement sottolinea che il cambio di approccio strategico, commerciale e finanziario delle aziende successivo al conflitto ha incrementato notevolmente il rischio di impatti significativi su valore contabile delle attività e passività di bilancio. Lo Statement suggerisce quindi di rivedere ed eventualmente aggiornare le considerazioni fatte per i bilanci di fine anno, in particolare le assunzioni e le ipotesi alla base del calcolo dei flussi prospettici e degli altri elementi che concorrono alla stima del valore recuperabile.

L’ESMA ricorda poi che, al fine di valutare l’esistenza di possibili indicazioni di riduzione di valore delle attività non finanziarie ricomprese nello scope dello IAS 36 (Impairment Testing), è necessario considerare tutte le fonti informative, sia di natura esterna che interna, per valutare se gli effetti dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia rappresentino possibili indicazioni di riduzione di valore delle stesse attività. Lo Statement sottolinea inoltre che il notevole aumento del livello generale di incertezza causato dal conflitto richiede di valutare attentamente (nel contesto di stima del valore recuperabile attraverso il metodo del Value in Use) i dati finanziari previsionali utilizzati. A tal fine, l'ESMA ritiene che, a seconda del tipo di attività da controllare e del relativo livello di rischio, può essere necessario sviluppare scenari multipli attorno ai dati previsionali considerati, supportati da parametri e input di stima ragionevoli e realistici. Sempre in tal senso, dovrà comunque esserci consistenza tra i dati previsionali utilizzati e le assunzioni associate agli stessi per i controlli di valore, nonché tra le scelte e i piani strategici formulati dalle imprese successivamente al conflitto.

Con riferimento al tasso di sconto utilizzato per la stima del valore recuperabile, lo Statement sottolinea e ricorda che lo stesso dovrà riflettere le attuali condizioni di mercato e le caratteristiche di rischio specifico associate alle specifiche attività oggetto di impairment test (escludendo il rischio delle attività già riflesso nei flussi previsionali). Lo Statement sottolinea infine che i rischi associati ai fenomeni di aumento dei tassi di interesse di mercato e del tasso di inflazione potrebbero aver un impatto anche sul tasso di sconto da utilizzare ai fini della stima del valore recuperabile delle attività per riflettere gli stessi fenomeni, a meno che gli stessi rischi non siano già riflessi nel calcolo dei flussi previsionali utilizzati.

​​​​​​​Lo sviluppo e l’innovazione tecnologica

Il Modello di innovazione di Acea prevede lo sviluppo di partnership, di livello nazionale e internazionale, con attori dell’ecosistema dell’innovazione operativi nei settori di interesse strategico per il Gruppo, al fine di creare canali privilegiati di accesso a idee, opportunità di business e tecnologiche, ricerca accademica e nuovi talenti per innovare business, processi e prodotti aziendali.

In tale contesto è da segnalare, ad esempio, la conferma della partecipazione di Acea a Zero Accelerator, l’acceleratore verticale per supportare le migliori start-up e PMI innovative che sviluppano progetti e soluzioni tecnologiche in ambito greentech, e alla Casa delle Tecnologie Emergenti di Roma, primo living lab permanente per delle idee della futura Roma Smart City. Anche nelle relazioni con gli enti pubblici vengono promosse iniziative di collaborazione per la condivisione di impegni di ricerca e innovazione: in tale ambito, ad esempio, si inquadra il progetto Labsharing di Acea Elabori nato in collaborazione con ENEA, volto a valorizzare i rispettivi asset e mettere in comune laboratori, tecnologie e know how di alto livello per favorire la ricerca e il monitoraggio in campo ambientale con un approccio aperto al mondo dell’innovazione e della sostenibilità.

Nel 2022, Acea ha aperto e inaugurato, tramite il partner Mind The Bridge, una Innovation Antenna in Silicon Valley con l’obiettivo di creare relazioni fra l’azienda, le sue business unit e il mondo dell’innovazione della Silicon Valley e intercettare le tecnologie emergenti con impatto significativo nei settori in cui opera il Gruppo.

Acea si confronta anche con il mondo accademico e con specifici Osservatori, come quello sulla Digital Innovation, sulla Startup Intelligence e sulla Space Economy tutti afferenti al Politecnico di Milano.

Lo sviluppo del personale

Le Persone rappresentano per ogni organizzazione un asset fondamentale per rimanere competitivi in un contesto economico e sociale in trasformazione. Acea presta ascolto alle esigenze delle proprie persone ed elabora una People Strategy declinata in progetti e iniziative.

Acea annualmente redige un piano Equality & Care che raccoglie gli obiettivi e i relativi progetti sia in ambito diversity & inclusion sia in ambito di welfare aziendale. Nel 2022 il Gruppo si è dotato di una Politica Equality Diversity & Inclusion, ha istituito il Comitato Equality, Diversity & Inclusion, che guiderà il processo di evoluzione culturale volto a promuovere e diffondere una cultura aziendale in materia, e ha nominato l’Equality, Diversity & Inclusion Manager, responsabile di coordinare le attività di predisposizione e monitoraggio di un piano operativo delle iniziative, anche al fine di supportare il Comitato. Acea SpA ha inoltre ottenuto la Certificazione sulla parità di genere, la UNI/PdR 125:2022. Si dà inoltre evidenza che nel corso del 2022 Acea è stata inserita da Financial Times e Statista nella classifica dello speciale “Europe’s Diversity Leaders 2023”. In ultimo si segnala che Acea, per il secondo anno consecutivo, ha ottenuto la Certificazione Top Employers Italia, il riconoscimento ufficiale delle eccellenze aziendali nelle politiche e strategie HR e della loro attuazione.

In Acea è sviluppato un sistema integrato di welfare aziendale, fondato sull’ascolto dei dipendenti e dei loro fabbisogni e declinato attraverso sei pilastri fondamentali: salute, benessere psicofisico, famiglia, misure di conciliazione, agevolazioni economiche e previdenza complementare. Numerose iniziative sono state attuate per implementare i pilastri del welfare, come, ad esempio, campagne di prevenzione sanitaria, servizi di supporto per il benessere psico-fisico e di sostegno alla genitorialità. Tali tematiche vengono condivise in un Comitato Bilaterale, composto dai rappresentanti delle Società del Gruppo e delle Organizzazioni Sindacali.

Nell’ambito dei processi di formazione del Gruppo è stata costituita l’Accademy “Acea Business School” che eroga corsi in ambito manageriale, di ruolo, governance e digitale, rivolti a tutto il Gruppo e progettati con partner qualificati (Università, Business School, Centri di ricerca ecc.). Nel 2022 è proseguito altresì l’investimento nelle competenze digitali.

La gestione sostenibile della catena di fornitura

Acea, consapevole del contributo positivo che una gestione sostenibile della catena di fornitura può offrire alla tutela dell’equilibrio ambientale, si impegna nel definire modalità d’acquisto che includano caratteristiche intrinseche dei prodotti e aspetti di processo che limitino l’impatto ambientale e favoriscano l’attivazione di iniziative mirate alla minimizzazione degli sprechi, al riutilizzo delle risorse e alla tutela degli aspetti sociali coinvolti negli appalti di beni, servizi e lavori. Nell’affrontare tale percorso, in tema di green procurement, Acea si avvale da diversi anni dell’utilizzo dei Criteri Ambientali Minimi vigenti, contemplando nelle proprie gare d’appalto anche aspetti premianti, non obbligatori.

Acea riconosce valore alle aziende della catena di fornitura che hanno scelto di certificarsi negli schemi qualità, ambiente, sicurezza ed energia e ha intrapreso iniziative per valorizzare e promuovere le imprese che dimostrano di applicare criteri di sostenibilità, investire in formazione sulla sicurezza dei propri lavoratori e che si dotano di mezzi ecologici per lo svolgimento della loro attività.

Acea svolge verifiche di seconda parte (attraverso specifici audit presso i fornitori) con l’obiettivo di sensibilizzare ed essere di supporto al miglioramento continuo della catena di fornitura. Il coinvolgimento diretto dei fornitori e i momenti di confronto costituiti dalle verifiche periodiche consentono di rilevare il livello di consapevolezza su temi emergenti di sostenibilità e forniscono l’occasione di considerare congiuntamente percorsi di miglioramento. Inoltre, Acea ha fissato standard contrattuali che prevedono espressamente l’adesione e osservanza sia al Modello di Organizzazione e Controllo 231 (qualora i fornitori non ne siano già autonomamente dotati), sia al Manuale di conformità alla normativa in materia antitrust e di tutela del consumatore – Princìpi generali nonché alla Politica Anticorruzione adottati da Acea.

In un’ottica crescente di monitoraggio della catena di fornitura, Acea ha ampliato, nel corso del 2022, il sistema di Vendor Rating di Gruppo, che comprende anche un indicatore premiante per gli aspetti legati alla sostenibilità sociale e ambientale (Ecovadis), quale strumento di analisi, valutazione e monitoraggio delle performance dei fornitori: nel corso del 2022 sono significativamente aumentati i fornitori valutati con Ecovadis.

Si segnala inoltre che, a seguito dell’incremento dei costi dei materiali da costruzioni registrati nell’ultimo anno, il legislatore nel Decreto Legge 17 maggio 2022 n. 50 è intervenuto al fine di attenuare gli effetti negativi sul sistema economico. Il Decreto Legge in particolare da un lato stabilisce la possibilità da parte degli appaltatori di richiedere all’appaltante una maggiorazione dei prezzi concordati in sede di gara e dall’altro fornisce la possibilità all’appaltante di richiedere l’accesso a un fondo nazionale appositamente costituito per un importo ben determinato per la copertura del maggior costo. In caso le richieste eccedano l’importo del fondo, lo stesso verrà ripartito proporzionalmente tra gli aventi diritto. L’accesso al Fondo per l’adeguamento dei prezzi per opere non finanziate, in tutto o in parte, con risorse PNRR/PNC può essere effettuato con riferimento ai SAL dei lavori eseguiti dal 1° gennaio 2022 al 31 luglio 2022 e/o dal 1° agosto al 31 agosto 2022.

La salute e sicurezza sui luoghi di lavoro

La sicurezza vista come strategia, e non solo come compliance, si basa sulla volontà di incidere sulla diffusione capillare della cultura della sicurezza, coinvolgendo la totalità dei dipendenti, e sulla possibilità di misurare e monitorare i risultati. A tale fine Acea realizza campagne di sensibilizzazione sul tema e ha adottato un avanzato modello di valutazione dei rischi e delle misure di controllo e mitigazione messe in atto. Iniziative di sensibilizzazione e coinvolgimento circa i temi su esposti riguardano anche appaltatori e sub-appaltatori di Acea, partner fondamentali per la realizzazione dei business lungo la catena del valore. È attivo un Comitato di Coordinamento RSPP del Gruppo al fine di condividere i risultati delle prestazioni di sicurezza e mettere a fattor comune esperienze, buone pratiche e soluzioni sostenibili per prevenire il fenomeno infortunistico in azienda. Nel Gruppo è stata adottata la Dashboard H&S (Health & Safety) quale strumento per la rendicontazione delle prestazioni di salute e sicurezza sul lavoro che viene aggiornata continuamente implementando grafici che migliorino l’analisi dei dati forniti dalle Società del Gruppo.

In virtù della Legge n. 4 del 15 gennaio 2021 e dell’obbligo di tutelare la salute psicofisica dei dipendenti sui luoghi di lavoro previsto dall’art. 28 del DLgs n. 81/08, Acea garantisce un approccio inclusivo, integrato e incentrato sulla prospettiva di genere per la prevenzione e l’eliminazione delle violenze nel mondo del lavoro. In tal senso, è stato previsto e inserito all’interno del Documento di Valutazione del Rischio un approfondimento legato a tali tematiche, con una valutazione del rischio più puntuale per tutti i gruppi omogenei e l’individuazione delle misure atte a prevenire e, se del caso, a contenere il rischio all’interno dei luoghi di lavoro.

È attivo dal 2020 il Comitato di Prevenzione Coronavirus, quale organo di Gruppo che ha lo scopo di monitorare con la massima attenzione la situazione epidemiologica e vigilare sull’evoluzione del quadro emergenziale, valutando le più opportune azioni da indicare nell’interesse esclusivo della salute, sicurezza e prevenzione di tutti i dipendenti del Gruppo Acea.

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